08 ottobre 2020
Per il decimo anno consecutivo AIRTUM e AIOM hanno pubblicato i dati epidemiologici(1) utili a conoscere e gestire la problematica oncologica.
Nel volume I numeri del cancro 2020 troviamo i dati di incidenza, mortalità, sopravvivenza a 5 anni e prevalenza(2) in Italia.
Ecco alcune delle domande a cui rispondono questi numeri.
La misura del rischio viene indicata come numero di persone che sarebbe necessario seguire nel corso della vita affinché a una di queste venga diagnosticato un tumore. Per convenzione, viene considerato l’intervallo di tempo che va dalla nascita agli 84 anni (età prossima all’aspettativa di vita della popolazione italiana).
Tanto più una tipologia di tumore è frequente, minori saranno le persone da seguire per riscontrarne una con diagnosi di tumore. In generale, si stima che 1 uomo su 2 e una donna su 3 si ammaleranno di cancro in Italia, nel corso della vita.
Prostata e mammella
rappresentano le sedi più frequenti di tumore rispettivamente nei maschi e
nelle femmine: la probabilità di ammalarsi è pari a 1
persona
su 8.
Per il tumore al polmone, più frequente nel sesso maschile, la probabilità sarà pari a 1 uomo su 10 e una donna su 35; per il colon retto la probabilità è pari a 1 uomo su 12 e una donna su 19.
Nel caso di tumori meno frequenti, sarà necessario seguire una popolazione molto numerosa per osservare almeno un caso, ad esempio nel sarcoma di Kaposi, la probabilità di avere un tumore è pari a 1 su 509 negli uomini e su 1.627 nelle donne.
Si stima che in Italia verranno diagnosticati circa 377.000 nuovi casi di tumore maligno di cui circa 195.000 negli uomini e circa 182.000 nelle donne. Ogni giorno, in Italia, verranno quindi effettuate 1.030 diagnosi di tumore.
L’incidenza è
influenzata, oltre che dal genere, anche dall’età.
Negli uomini giovani, il tumore più frequente è rappresentato dal cancro del testicolo; negli uomini oltre i 50 anni il tumore più frequente è quello della prostata.
Nelle donne, il cancro della mammella rappresenta il tumore più frequente in tutte le classi d’età.
I confronti geografici evidenziano significative differenze Nord-Sud nella frequenza dei tumori in Italia. Il tasso medio annuale d’incidenza è più basso nel Centro Italia e nel Sud/Isole.
Emergono inoltre differenze per singole sedi tumorali. I tumori del fegato sono più frequenti nelle donne del Sud Italia e delle Isole rispetto al Nord o al Centro Italia. Questo dato rispecchia alcune condizioni genetiche e ambientali locali, come la prevalenza di infezioni da virus dell’epatite B o C nel Sud Italia.
Per quanto riguarda il melanoma, l’incidenza al Nord e al Centro Italia è due volte più frequente che al Sud sia negli uomini che nelle donne, evidenziando la necessità di campagne di prevenzione primaria per questo tumore.
Un aumento generale nei tassi di incidenza del cancro tra il 2008 e il 2016 è stato documentato nelle donne (+1.3%/anno) e in entrambi i sessi solo nelle persone sotto i 49 anni (+0.7%/anno negli uomini, +1.6%/anno nelle donne).
In Italia, nel 2017, i tumori hanno causato la morte di 180.085 persone, pari al 27.7% delle morti registrate quell’anno, 100.123 decessi tra gli uomini e 79.962 tra le donne.
Nel 2020 si stima che in Italia i tumori saranno la causa di morte per 183.200 persone, 101.900 uomini e 81.300 donne.
Rispetto al 2015 si notano andamenti decrescenti nei tassi di mortalità: -6% negli uomini e -4% nelle donne. Anche i tassi annui per alcune tipologie tumorali sono in calo.
La sopravvivenza è il principale indicatore di esito in campo oncologico, in quanto permette di valutare l’efficacia del sistema sanitario.
È condizionata dalla fase in cui viene diagnosticato il tumore (sopravvivenza migliore quanto più precocemente viene diagnosticata la malattia) e dall’efficacia delle terapie intraprese.
In Italia la sopravvivenza a 5 anni è pari al 54% negli uomini e al 63% nelle donne.
La migliore sopravvivenza nelle donne è legata al fatto che il tumore più frequente è quello alla mammella, caratterizzato da buona prognosi, soprattutto se diagnosticato precocemente.
Il gruppo di tumori a più alta sopravvivenza è rappresentato dal cancro del testicolo e del linfoma di Hodgkin, patologie che fruiscono di diagnosi tempestive e terapie efficaci.
In seguito alle campagne di screening(3), sono in miglioramento anche le sopravvivenze relative a colon retto e cervice uterina.
I tumori uroteliali(4) registrano livelli di sopravvivenza medio-alti e in progressivo miglioramento nel tempo.
Permangono un gruppo di patologie ad alta letalità con sopravvivenze che non vanno oltre il 26% (sistema nervoso centrale, fegato, polmone, esofago, mesotelioma, pancreas).
Si tratta di tumori già in stadio avanzato al momento della diagnosi, la cui curva di sopravvivenza scende drammaticamente nel primo anno dopo la diagnosi e che non hanno conosciuto significativi miglioramenti negli ultimi tre decenni.
Nel 2020 si stima che gli italiani che vivono con una diagnosi di tumore siano più di 3.6 milioni, 1 italiano su 17, di cui 1.9 milioni di donne (6% della popolazione femminile) e 1.7 milioni di uomini (5.6% della popolazione maschile).
Di questi, quasi
2.4 milioni hanno avuto la diagnosi da più di 5 anni e circa un terzo da più di
10 anni.
Si stima che il 27% di chi vive in Italia dopo una diagnosi di cancro, quasi 1 milione di persone, è tornato ad avere la stessa prospettiva di vita della popolazione generale: in termini clinici viene considerato guarito.
Oltre la metà delle donne cui è stato diagnosticato un tumore sono guarite o destinate a guarire (52%), negli uomini la percentuale è più bassa (39%) per la maggior frequenza di tumori a prognosi più severa.
La frazione di
guarigione supera il 75% negli uomini per il tumore della prostata e in entrambi i sessi per i tumori della tiroide e i melanomi.
Per alcune tipologie di tumori, come quello della mammella, il rischio che la malattia si ripresenti si mantiene per oltre 20 anni, ma solo 1/3 delle donne morirà a causa di questo tumore.
Anche per pazienti con tumori della vescica, del rene, linfomi non Hodgkin, mielomi e leucemie il rischio permane per oltre 15 anni.
Fonte: I numeri del cancro in Italia 2020
[1] L'epidemiologia è la disciplina biomedica che studia la distribuzione e la frequenza delle malattie ed eventi di rilevanza sanitaria nella popolazione.
2 Si riferisce al numero di persone che vivono dopo una diagnosi di tumore.
3 Un test di screening oncologico è un esame che consente di individuare un tumore in fase iniziale. In Italia esistono attualmente tre programmi di screening, dedicati al tumore della mammella, della cervice uterina e del colon retto.
4 Tumori di pelvi renale, uretere, vescica e uretra.