I fattori di rischio comportamentali: gli italiani e lo stile di vita!

Aggiornati i dati della rilevazione PASSI
I fattori di rischio comportamentali: gli italiani e lo stile di vita! - Knowandbe.live

08 ottobre 2020

Una quota consistente di tumori è attribuibile ad abitudini di vita, come fumo, consumo di alcol, sedentarietà, alimentazione sbilanciata.

Le diagnosi evitabili in Italia ogni anno, mantenendo uno stile di vita sano, potrebbero essere 150mila.

Di seguito vengono presentati i dati relativi ai maggiori fattori di rischio legati all’insorgenza del cancro raccolti dal sistema di sorveglianza PASSI e PASSI d’Argento.

L’abitudine al fumo

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In Italia 1 persona su 4 fuma e 1 persona su 6 è un ex fumatore. Fumano per lo più uomini, fra i 25 e i 34 anni, appartenenti a classi sociali più svantaggiate o con difficoltà economiche.

La riduzione del consumo di fumo nell’ultimo decennio è del 5% ed è significativa da Nord a Sud, sia fra uomini che donne. Rimane invece stazionaria l’abitudine al fumo nelle ragazze tra i 18 e i 24 anni del Nord Italia.

Gli operatori sanitari non sembrano abbastanza attenti a questa problematica, solo 1 fumatore su 2 ha ricevuto il consiglio di smettere di fumare.

Il consumo di alcol

In Italia 1 persona su 6 fa un consumo di alcol a maggior rischio per la salute.

La quota dei consumatori è elevata tra gli uomini, tra i 18 e i 24 anni e fra le persone socialmente avvantaggiate o con un alto livello di istruzione. Il consumo eccessivo resta una prerogativa dei residenti del Nord Italia, in particolare del Nord Est.

L’attenzione da parte degli operatori sanitari è bassa, solo il 6.4% dei consumatori a maggior rischio ha ricevuto il consiglio di bere meno.

Negli ultra 65enni con diagnosi di cancro un consumo di alcol elevato è pari al 18%. Di questi, solo il 12% ha ricevuto il consiglio da un operatore sanitario di stare attento alla quantità di alcol assunta.  

La sedentarietà

L’attività fisica è in grado di ridurre i rischi legati all’insorgenza e alla progressione di malattie quali il diabete mellito di tipo 2, le malattie cardiovascolari, l’ictus e diversi tipi di tumore, eppure in Italia il 35% delle persone è sedentaria.

La mancanza di attività fisica è più frequente all’avanzare dell’età, fra le donne e fra le persone con uno status socioeconomico più svantaggiato o con un basso livello di istruzione. La quota di sedentari sta aumentando soprattutto nelle regioni meridionali.

Anche in questo caso l’attenzione da parte degli operatori sanitari è bassa, solo il 30% degli intervistati riferisce di aver ricevuto il consiglio di fare attività fisica, fra le persone in eccesso ponderale questa quota non raggiunge il 40% e fra le persone con patologie croniche non raggiunge il 45%.

Il consumo di frutta e verdura

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Una nutrizione corretta costituisce uno degli elementi fondamentali per evitare l’insorgenza di numerose condizioni patologiche come tumori e patologie cardiovascolari o per controllare l’evoluzione di malattie preesistenti.

L’Organizzazione Mondiale della Sanità raccomanda un consumo giornaliero di almeno 400 grammi di frutta e verdura, corrispondente a cinque porzioni da 80 grammi.

Solo il 10% degli italiani consuma la quantità di frutta e verdura raccomandata. Il consumo cresce con l’avanzare dell’età, è poco più frequente nelle donne, nelle persone senza difficoltà economiche e tra le persone laureate ed è invece più basso nel Sud Italia.

L'eccesso ponderale


L'eccesso ponderale è una condizione caratterizzata da un eccessivo accumulo di grasso corporeo. Più del 40% degli adulti in Italia sono in eccesso ponderale, il 10,9% soffre di obesità.

Tra i 50 e i 69 anni, l’eccesso ponderale interessa il 56% degli adulti, è più frequente fra gli uomini, sebbene la quota di obesi sia analoga fra i due generi, fra le persone con svantaggio sociale e nel Sud Italia.PASSI, Progressi delle Aziende Sanitarie per la Salute in Italia, raccoglie dal 2008 informazioni su salute e fattori di rischio comportamentali. PASSI d’Argento raccoglie informazioni su salute e fattori di rischio comportamentali nella popolazione sopra i 65 anni, con diagnosi di tumore, con altre patologie croniche o libere da cronicità.

Sebbene il problema sia evidente, l’attenzione degli operatori sanitari è molto bassa, meno della metà degli intervistati in eccesso ponderale ha ricevuto il consiglio di perdere peso.


Fonte: I numeri del cancro in Italia 2020 (per cittadini e pazienti)

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Con consumo alcolico a maggior rischio si intende l’assunzione di alcol in una di queste tre modalità: consumo abituale elevato (più di 3 unità alcoliche medie giornaliere per gli uomini e 2 per le donne), consumo episodico eccessivo (più di 5 unità alcoliche in un'unica occasione per gli uomini e 4 per le donne) o consumo fuori pasto. Un’unità alcolica corrisponde alla quantità di etanolo contenuta in una lattina di birra, un bicchiere di vino o un bicchierino di liquore.

In PASSI le persone vengono distinte in fisicamente attive (che praticano 30 minuti di attività fisica moderata per almeno 5 giorni alla settimana), parzialmente attive (che non svolgono un lavoro pesante ma praticano attività fisica nel tempo libero, non raggiungendo i livelli descritti sopra) o sedentarie (che non praticano alcuna attività fisica, né svolgono un lavoro pesante).  

L’eccesso ponderale viene calcolato tramite l’indice di massa corporea (BMI) definito dal rapporto fra peso corporeo espresso in chilogrammi e altezza espressa in metri, elevata al quadrato (Kg/m2). Una persona in sovrappeso ha un BMI tra 25 e 30, una persona obesa sopra 30.