Gli screening in tempo di pandemia

Ritardi nello screening della cervice uterina
Gli screening in tempo di pandemia - Knowandbe.live

01 dicembre 2020

A causa della pandemia da Covid-19 gli screening oncologici(1), tra cui quello del cancro della cervice uterina(2), hanno subito notevoli ritardi.  

L’Osservatorio Nazionale Screening(3) ha monitorato questi ritardi, ottenendo i dati presentati nei grafici sottostanti che mostrano, per ogni Regione, i mesi di ritardo nei programmi di screening accumulati da gennaio a settembre 2020, il numero di donne non esaminate e una stima delle diagnosi precoci perse.

Il ritardo nell’esecuzione degli screening si è accumulato maggiormente nei primi mesi dell’anno, in corrispondenza del lockdown ed ha poi continuato ad accumularsi, ma ad una velocità minore.

In media il ritardo accumulato è di 4.4 mesi standard(4).   

Grafico 1. Ritardo accumulato in mesi standard. -  *dati relativi a 3 USL su 5 -

Questi ritardi hanno fatto saltare più di 540mila esami di screening, pari ad una riduzione del 48.8% rispetto all’anno precedente.

Ad esempio, nella sola Emilia-Romagna sono saltati più di 70mila esami. 

Grafico 2. Donne non esaminate. - *dati relativi a 3 USL su 5

Conseguenza dei ritardi e degli esami non effettuati sono le diagnosi mancate di lesioni precancerose della cervice uterina, stimate a 2.383.

Il Piemonte registra il numero più alto di lesioni non diagnosticate, più di 400. 

Grafico 3. Stima delle diagnosi non effettuate. - *dati relativi a 3 USL su 5

 

Fonte: Rapporto sulla ripartenza degli screening – Settembre 2020 (Osservatorio Nazionale Screening)

[1] Un test di screening oncologico è un esame che consente di individuare un tumore in fase iniziale. In Italia esistono attualmente tre programmi di screening, dedicati al tumore del seno, della cervice uterina e del colon retto.

[2] Lo screening della cervice uterina (o del collo dell’utero) consiste nell’attuazione del PAP test per le donne dai 25 ai 65 anni ogni 3 anni o dell’HPV test a partire dai 30 anni ogni 5 anni. Questi test permettono di individuare lesioni precancerose.

[3] L’Osservatorio Nazionale Screening nasce nel 2001 e lavora come strumento tecnico a supporto sia delle Regioni, per l’attuazione dei programmi di screening, che del ministero della Salute, per la definizione delle modalità operative, il monitoraggio e la valutazione dei programmi.

[4] Il numero di mesi di attività necessari per recuperare il ritardo accumulato se il programma andasse alla stessa velocità dell’anno precedente, ossia esaminasse ogni mese lo stesso numero di persone osservato nel 2019.