Gli screening in tempo di pandemia

Lo screening del colon-retto
Gli screening in tempo di pandemia - Knowandbe.live

02 dicembre 2020

A causa della pandemia da Covid-19 gli screening oncologici [1], tra cui quello del cancro del colon retto [2], hanno subito notevoli ritardi.

L’Osservatorio Nazionale Screening [3] ha monitorato questi ritardi, ottenendo i dati presentati nei grafici sottostanti, che mostrano, per ogni Regione, i ritardi accumulati in questi mesi di pandemia, il numero di persone non esaminate e una stima delle diagnosi perse.

Una situazione particolare è rappresentata dalla Puglia, che ha iniziato il programma di screening negli ultimi mesi del 2019 e lo ha portato avanti nei primi mesi del 2020. Per questa ragione non si sono accumulati ritardi e le persone esaminate sono in positivo.

Il ritardo nell’esecuzione degli screening si è accumulato maggiormente nei primi mesi dell’anno, in corrispondenza del lockdown, ha poi continuato ad accumularsi, ma ad una velocità minore.

In media il ritardo accumulato è di 4.7 mesi standard [4].

3 Regioni, Emilia- Romagna, Marche e Trentino hanno recuperato parte del ritardo; il Veneto non ha aumentato ulteriormente il ritardo. 

Grafico 1. Ritardo accumulato in mesi standard - *dati relativi a 3 USL su 5

Questi ritardi hanno fatto saltare più di 900mila esami di screening, pari ad una riduzione del 52.7% rispetto all’anno precedente.

Nella sola Lombardia sono saltati più di 370mila esami per la ricerca di sangue occulto nelle feci.


Grafico 2. Persone non esaminate - *dati relativi a 3 USL su 5

Conseguenza dei ritardi e degli esami non effettuati sono le diagnosi mancate di cancro del colon retto, stimate a 1.168.

La Lombardia registra il numero più alto di lesioni non diagnosticate, più di 300. 

Grafico 3. Stima delle diagnosi non effettuate - *dati relativi a 3 USL su 5 


Fonte: Rapporto sulla ripartenza degli screening – Settembre 2020 (Osservatorio Nazionale Screening) 

[1] Un test di screening oncologico è un esame che consente di individuare un tumore in fase iniziale. In Italia esistono attualmente tre programmi di screening, dedicati al tumore del seno, della cervice uterina e del colon retto.

[2] Lo screening del colon retto consiste nella ricerca di sangue occulto nelle feci, l’esame è consigliato ogni due anni dai 50 ai 75 anni e permette l’individuazione di lesioni precancerose.

[3] L’Osservatorio Nazionale Screening nasce nel 2001 e lavora come strumento tecnico a supporto sia delle Regioni, per l’attuazione dei programmi di screening, che del ministero della Salute, per la definizione delle modalità operative, il monitoraggio e la valutazione dei programmi.

[4] Il numero di mesi di attività necessari per recuperare il ritardo accumulato se il programma andasse alla stessa velocità dell’anno precedente, ossia esaminasse ogni mese lo stesso numero di persone osservato nel 2019.