08 ottobre 2020
Gli screening [i] per la diagnosi precoce sono strumenti efficaci per la lotta ai tumori.
Il sistema PASSI
(Progressi delle Aziende Sanitarie per la Salute in Italia) dell’Istituto
Superiore di Sanità rileva informazioni sulla partecipazione ai 3 programmi di
screening presenti in Italia, dedicati alla diagnosi precoce del tumore della
mammella, del collo dell’utero e del colon retto.
Dagli ultimi dati raccolti[ii] emerge che l’offerta dei programmi organizzati non è uniforme sul territorio nazionale e il minor ricorso agli screening organizzati al Sud/Isole rispetto al Nord riflette in parte la minore e insufficiente offerta in quei territori. E gli screening su iniziativa spontanea non bastano a colmare la differenza.
Fortunatamente però, l’offerta dei programmi è in crescita ovunque.
Il 75% delle donne si è sottoposta all’esame nel biennio precedente, la maggior parte di queste partecipando ai programmi organizzati.
Nel Centro e Sud Italia aumenta invece il ricorso a screening spontaneo, per insufficienza di quello organizzato, e rimane un gap da colmare, fra Sud e Nord Italia, di quasi 20 punti percentuali!
L’80% delle donne si è sottoposta a
questo screening nel triennio, partecipando ai programmi organizzati. Diminuiscono
invece le donne che vi ricorrono su iniziativa spontanea.
Anche per questo esame il divario fra Sud e Nord Italia è di 18 punti percentuali!
Solo il 48% di uomini e donne partecipa allo screening colorettale, sfruttando per lo più i programmi organizzati, ma la quota di persone che ricorre al test è in aumento.
Molto forte il divario fra Sud e Nord Italia, con uno scarto di 40 punti percentuali! Il 53% degli intervistati da PASSI che non ha partecipato allo screening del colon retto, si colloca per lo più fra le persone tra 50 e 60 anni, socialmente svantaggiate per difficoltà economiche o basso livello di istruzione, residenti al Sud e nelle Isole.
Inoltre, fra le persone che non si sottopongono a screening è più alta la prevalenza di fumatori, sedentari, in eccesso ponderale.
Tra i motivi addotti alla non esecuzione della ricerca di sangue occulto nelle feci da parte di chi non l’ha mai eseguito o lo ha fatto oltre i tempi raccomandati, emerge che la maggior parte pensa di non averne bisogno (32%) o riferisce di non averne mai ricevuto suggerimento (25%).
Per questo il consiglio del medico di partecipare al programma di screening per il colon retto diventa fondamentale, insieme alla lettera di invito da parte della ASL, ma solo il 35% delle persone intervistate ha ricevuto tale consiglio.
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[i] Un test di screening oncologico è un esame che consente di individuare un tumore in fase iniziale.
[ii] Fonte: I numeri del cancro in Italia 2020 (per cittadini e pazienti) - Sorveglianza PASSI